SECCI Significato

SECCI Significato

Per informarsi sulle caratteristiche di un finanziamento, prima di sottoscriverlo, uno strumento utile è il SECCI. Scopriamo insieme cosa significa questa sigla.

Che cos’è il SECCI?

Dal 1° giugno 2011, per obbligo di Legge (D.lgs. n. 141/2010), al consumatore deve essere fornito il cosiddetto SECCI (Standard European Consumer Credit Information) ovvero un documento precontrattuale che fornisce informazioni sui vari prodotti di credito che il cliente può richiedere. 

Il documento in analisi è noto anche con il nome di IEBCC, e viene fornito gratuitamente da banche e finanziarie nel momento in cui un soggetto ne faccia richiesta. 

Si può richiedere facilmente presso una qualsiasi sede di agenzia e deve obbligatoriamente essere rilasciato, per allinearsi all’obiettivo di tutela del cliente e alla politica di trasparenza.

SECCI Significato

Quali informazioni contiene il SECCI?

La lettura del documento è molto intuitiva e le informazioni sono divise, indicativamente, in tre sezioni. 

 

Prima parte

Sono raccolte tutte le informazioni generali sul prodotto finanziario 

  • Tipo di prodotto;
  • Nome della banca o della finanziaria coinvolta;
  • Importo rilasciato e durata del finanziamento;
  • Numero e ammontare delle rate;
  • Condizioni di utilizzo del denaro;
  • Finalità del prestito (se prestito finalizzato);
  • Garanzie aggiuntive richieste (qualora presenti).

Seconda parte

Si parla nello specifico dei costi del finanziamento e dei tassi ad esso applicati. 

È in questa sezione che ritroviamo le necessarie percentuali di interesse applicate (TAN e TAEG). In particolare, sono proprio questi tassi a far emergere le differenze tra le offerte proposte dalle varie agenzie.

Terza parte

Infine, in quest’ultima parte ci si rivolge direttamente al consumatore elencandone i propri diritti (es. diritto di recesso) ma anche i rischi che derivano da un possibile ritardo nel pagamento o da un mancato rimborso delle rate. 

Informazioni aggiuntive

Si possono trovare anche alcune notazioni specifiche, diversificate da banca a banca:

  • In caso di finanziamento con destinazione estera, verranno aggiunte in conclusione anche le informazioni riguardanti: la lingua con cui si compilerà il contratto, la giurisdizione di competenza, le referenze dell’Albo ed anche le modalità per effettuare un possibile ricorso;
  • Informazioni sulle modalità di stipula del contratto (ad esempio, online o in sede).

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

EURIBOR Significato

EURIBOR Significato

Nel momento in cui si cQuando si parla di mutui, si parla anche di interessi ad essi applicati. Un valore che permette di calcolarli è l’indice Euribor.ercano informazioni riguardanti i finanziamenti, ci si imbatte sempre nell’acronimo TAN.  Ma cosa significa realmente questa parola? Scopriamo alcuni dettagli a riguardo.

Che cos’è l’Euribor?

L’Euribor – Euro Inter Bank Offered Rate – non è altro che un indice di riferimento cui si affidano le banche e le finanziarie per calcolare gli interessi a tasso variabile applicati ai mutui. 

Esso indica la media degli interessi sui depositi finanziari tra banche europee; in parole ancora più semplici, sono i costi che le banche europee devono pagare per prestarsi il denaro tra di loro.

Tale indicatore è aggiornato giornalmente dalla EMMI, ovvero dall’European Money Markets Institute. 

EURIBOR Significato

Esistono varie tipologie di Euribor, sulla base della durata del deposito che può essere di:

  • 1 settimana: Euribor 1S;
  • 1 mese: Euribor 1M;
  • 3 mesi: Euribor 3M;
  • 6 mesi: Euribor 6M;
  • 12 mesi: Euribor 1Y.

Generalmente in Italia, per il calcolo dei mutui, si guarda agli Euribor 1M, 3M e 6M.

Vedi anche l’andamento dell’Euribor oggi.

Euribor e Mutui a Tasso Variabile

Come accennato sopra, la percentuale dell’Euribor va ad influenzare il calcolo degli interessi applicati al mutuo a tasso variabile

Con mutuo a tasso variabile intendiamo quella tipologia di finanziamento in cui gli interessi possono variare per ogni rata, aumentando l’importo oppure riducendolo. 

Se, infatti, aumenta l’Euribor, aumenterà anche l’ammontare della rata; se, al contrario, l’indice si ridurrà, diminuirà anche il costo della rata. 

Insieme allo spread, inoltre, l’Euribor permette anche di fissare una media dei possibili interessi e decidere la percentuale per i finanziamenti a tasso fisso.

Come si calcola l’Euribor?

Il calcolo è molto intuitivo e prevede di fare una media dei tassi d’interesse sui finanziamenti delle 19 agenzie coinvolte da EMMI, in tutta Europa; da tale calcolo vengono esclusi il 15% del tasso più elevato e il 15% di quello più basso; quindi, la cifra ottenuta si arrotonda a tre decimali. 

Il computo viene effettuato da un’agenzia esterna che si affianca ad EMMI e poi viene pubblicato giorno per giorno online da quest’ultima società.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

SIC Sistemi di Informazioni Creditizie

SIC Sistemi di Informazioni Creditizie

Quando si parla di finanziamenti, è molto probabile che vengano citati i cosiddetti SIC, ovvero i Sistemi di Informazioni Creditizie. Ma di cosa stiamo parlando esattamente?

Cosa sono i SIC

Con la sigla SIC andiamo ad indicare un sistema di raccolta dati privato noto come Sistema di Informazioni Creditizie

In questa banca dati vengono inserite tutte le informazioni riguardanti le banche e le finanziarie ed anche informazioni sul rapporto tra le varie agenzie e i loro clienti. 

In poche parole, si crea un elenco di riferimenti volti a valutare l’affidabilità creditizia dei soggetti coinvolti per poter valutare il rischio di credito.

Tale sistema si basa sull’operato di altre società private come, ad esempio, il CRIF.

SIC Sistemi di Informazioni Creditizie

Inoltre, non bisogna confondere i vari SIC con la Centrale Rischi gestita dalla Banca d’Italia che, al contrario, è di natura pubblica. 

Ogni banca o finanziaria può inviare, volontariamente, i dati riguardanti la richiesta sui prestiti e la loro erogazione, con particolare attenzione a possibili insolvenze da parte della clientela, nell’ottica di migliorare il proprio servizio. Tuttavia, il database serve anche ad informarsi in anticipo sulla situazione finanziaria dei clienti che richiedono un finanziamento.

Il controllo dei dati

I dati di tutti i clienti che richiedono un prestito, vengono comunicati ai SIC dalle società che ne aderiscono.  

Queste informazioni potranno essere sia positive che negative, qualora un cliente non rispetti le scadenze per il pagamento delle rate. 

In particolare, i dati negativi vengono comunicati senza che il cliente debba accordarne il rilascio; al contrario, i dati positivi vengono trasmessi solo dopo una delibera firmata dal soggetto. 

 

Ogni soggetto che desidera controllare se risulta o meno inserito nella banca dati dei SIC, può richiedere gratuitamente un controllo.

A tal proposito, è bene sapere le tempistiche di permanenza dei dati sul sito:

  • 36 mesi dopo il finanziamento, per debitori senza problemi di insolvenza;
  • Un mese, per le richieste abbandonate dal cliente o rifiutate dalla stessa agenzia;
  • Fino a massimo 6 mesi, per tutti i finanziamenti in attesa di istruttoria;
  • 12 mesi, per il ritardo nel pagamento di due rate/due mesi; conteggio a partire dalla data di risanamento del debito;
  • 24 mesi, per il ritardo dalle tre rate in su, a partire dalla data di risanamento del debito;
  • 36 mesi, per insolvenze non sanate, oppure per nuovi finanziamenti regolari ma con presenza di precedenti irregolarità non sanate.

Nel momento in cui una persona riscontrasse un errore per quanto riguarda i propri dati inseriti nell’elenco, potrà richiedere – ancora una volta gratuitamente – una revisione degli stessi.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

TEG Tasso Effettivo Globale

TEG Tasso Effettivo Globale

Oltre a TAN e TAEG, esiste un terzo tasso molto importante nel calcolo di un prestito: il TEG. Ma quali sono le differenze tra queste sigle?

Il TEG o Tasso Effettivo Globale

Con l’acronimo TEG, si indica il Tasso Effettivo Globale, ovvero un parametro molto importante che indica tutti le spese che intercorrono nell’ottenimento di un prestito:

  • Somma da rimborsare;
  • Interessi;
  • Spese accessorie ed eventuali commissioni.

Il Tasso Effettivo Globale è calcolato secondo ciò che regolamenta la Legge 108/96 sull’usura.

Come gli altri due tassi d’interesse, anche il TEG viene espresso in percentuale e su base annua.

TEG Tasso Effettivo Globale

Dal calcolo, però, sono escluse le polizze assicurative (obbligatorie per ottenere un prestito), le imposte e le tasse applicate al credito; tali indici, al contrario, vengono inclusi dal TAEG che, difatti, indica il costo totale del finanziamento.

Soglia antiusura e TEGM: Tasso Effettivo Globale Medio

Il Tasso in esame è centrale per la Banca d’Italia nel calcolo della soglia massima di costo di un qualsiasi finanziamento. 

Tale soglia è detta soglia antiusura, la quale viene stabilita sul dato percentuale inviato dal Ministero del Tesoro alla Banca ogni tre mesi, facendo la media dei TEG (TEGM) dei singoli finanziamenti in analisi. 

 

Il calcolo non avviene su base annua poiché deve sempre rimanere aggiornato sui possibili cambiamenti in campo economico, anche a livello europeo.

In questa sezione del sito della Banca d’Italia puoi trovare l’attuale TEGM di riferimento.

Calcolo e Formula del TEG

Come si calcola il TEG? 

Per il calcolo del TEG, i criteri da utilizzare hanno numeri sempre variabili quindi bisognerà consultare un’agenzia per informarsi a riguardo. 

In linea generale, la formula da utilizzare è la seguente:

[interessi x (365 x 100)] : numero debitori

Alla cifra che ne risulterà si dovrà aggiungere [(oneri x 100) : accordato], dove con ‘accordato’ intendiamo la somma concessa al richiedente.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

TFS Trattamento Fine Servizio

TFS Trattamento Fine Servizio

Nell’ambito lavorativo, sicuramente abbiamo sentito parlare del Trattamento di Fine Servizio o TFS. Tuttavia cosa significa esattamente e come funziona esattamente il TFS?

Definizione di TFS

Con l’acronimo TFS andiamo ad indicare il Trattamento di Fine Servizio, questa è una somma di denaro che viene elargita al solo dipendente pubblico nel momento in cui egli andrà in pensione. 

Come anticipato, il TFS viene destinato ai soli dipendenti pubblici assunti con contratto a tempo indeterminato entro il 1° gennaio 2001 – i restanti dipendenti pubblici assunti dopo tale data oppure privati usufruiscono, al contrario, del TFR.

L’importo del TFS varia in base al numero di contributi versati dal lavoratore nel corso della sua attività lavorativa. 

TFS Trattamento Fine Servizio

Se vuoi saperne di più sulle differenze tra TFR e TFS per dipendenti pubblici, leggi questo articolo.

Al suo interno, sono coinvolte 3 tipologie di indennità, rivolte ai vari ambiti lavorativi: 

  • IPS, Indennità Premio di Servizio: per Enti Locali, per le Regioni e per il Servizio Sanitario Nazionale;
  • IBU, Indennità di Buonuscita: per Ministero, per Scuola, per AFAM, per Università e per Agenzie Fiscali;
  • IA, Indennità di Anzianità: per Camere di Commercio e per Enti Pubblici non Economici.

Come ottenere il TFS e Modalità di Erogazione

Per richiedere il Trattamento di Fine Servizio il dipendente pubblico non dovrà presentare una specifica domanda, in quanto il calcolo dell’importo e il suo accredito sul conto vengono gestiti dall’ufficio di appartenenza. 

 

Unica variabile, si trova nella modalità di erogazione del denaro, in quanto le cifre possono diventare talvolta elevate. 

Ci si basa sempre sull’importo lordo:

  • Al di sotto o pari ai 50.000 Euro verrà effettuato un accredito unico;
  • Al di sopra dei 50.000 ma inferiore a 100.000 Euro l’accredito verrà effettuato in due rate;
  • Al di sopra dei 100.000 Euro avremo due rate da 50.000 Euro ed una terza rata che salderà la somma rimasta.

Tempi di erogazione TFS

Le tempistiche per ricevere il TFS sono differenti in base al motivo per cui viene cessato il contratto:

  • Accredito entro 12 mesi se il dipendente va in pensione oppure se le motivazioni coinvolgono il tipo di contratto (esempio: contratto a tempo determinato);
  • Accredito entro 105 giorni in caso di decesso o di sopraggiunta inabilità al lavoro;
  • Accredito oltre i 24 mesi in caso di licenziamento, dimissioni volontarie, destituzione o altre motivazioni che non coinvolgono quelle sopracitate.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

TFR Trattamento Fine Rapporto

TFR Trattamento Fine Rapporto

Tutti abbiamo sicuramente sentito parlare del TFR o Trattamento Fine Rapporto ma cosa si indica con questa dicitura e come si calcola?

Che cos’è il TFR?

Il Trattamento di Fine Rapporto, meglio noto con la sigla TFR, identifica la somma di denaro che il lavoratore dipendente riceve al momento della fine del suo contratto. 

Tale somma viene calcolata basandosi sullo stipendio percepito dal dipendente e sulla durata del contratto di lavoro. 

Le motivazioni per cui il contratto cessa e per cui il lavoratore, di conseguenza, otterrà il TFR potranno essere: il pensionamento, il licenziamento o le dimissioni volontarie, il fallimento dell’azienda in cui lavoro oppure il decesso del soggetto.  

TFR Trattamento Fine Rapporto

I dipendenti che possono usufruire del TFR sono i dipendenti privati ed i lavoratori del settore pubblico, solamente se assunti dal 1° gennaio 2001 in poi. 

 

Il dipendente potrà decidere autonomamente come ricevere la somma dovutagli:

  • Tramite accredito come liquidazione al termine del contratto;
  • Come pensione integrativa, se il TFR è già stato versato ad un fondo di previdenza;
  • Tramite anticipazione, mentre il contratto di lavoro è ancora attivo.

In quest’ultima soluzione, il lavoratore riceverà una parte del proprio TFR ogni mese sulla sua busta paga; la cifra non andrà mai a superare il 70% della quota di TFR mensile. 

Le motivazioni per cui può essere richiesto l’anticipo sono:

  • Spese mediche necessarie e straordinarie (riconosciute da strutture qualificate);
  • Acquisto o costruzione della prima casa per il soggetto stesso o per i figli; ed anche ristrutturazione dell’abitazione di proprietà;
  • Congedo di maternità facoltativo oppure congedo per formazione (anche aziendale).
Se vuoi saperne di più, leggi questo articolo con la lista dei casi specifici per richiedere l’anticipo del TFR.

Calcolo del TFR

Con poche semplici operazioni si può ottenere una stima di ciò che si otterrà ricevendo il Trattato di Fine Rapporto.

 

Innanzi tutto, si dovrà dividere per un coefficiente (fissato al 13,5) l’importo lordo dello stipendio annuo

Tale calcolo vale per il primo anno lavorativo, nei seguenti anni si aggiungono anche una percentuale di rialzo fissata all’1,5% ed il 75% dell’inflazione calcolata l’anno precedente. 

 

Sommando le cifre che risultano per ogni anno di lavoro, si otterrà la somma di denaro equivalente al TFR. 

 

Si precisa che, questa somma di cui sopra, è la cifra lorda del Trattato di Fine Rapporto poiché esso è soggetto ad una tassazione specifica, applicata dall’Agenzia delle Entrate, perciò la cifra finale netta sarà inferiore. 

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

Rischio di Credito

Rischio di Credito

Al momento della sottoscrizione di un qualsiasi finanziamento, potremmo sentir parlare del Rischio di Credito. Ma cosa significa esattamente?

Che cos’è il Rischio di Credito?

In poche parole, quando si cita il rischio di credito si va ad indicare quella condizione di rischio in cui, durante un finanziamento, il debitore non assolva al pagamento delle rate, anche se solamente di una loro parte.

Le agenzie e le banche, per evitare questo problema, mettono in atto alcuni sistemi di valutazione che precedono la firma del contratto per osservare il cliente e la sua storia creditizia ed arrivare a calcolare l’ammontare del rischio di credito a questo associato.

Rischio di Credito

In generale, si nota che più è elevato il rischio di credito, più sono alti gli interessi applicati dalla finanziaria per la concessione dell’importo richiesto.

Quali prodotti sono soggetti a Rischio di Credito?

Non tutti i servizi proposti da una banca o da una finanziaria sono soggetti al rischio di insolvenza da parte del debitore.

In particolare, tale rischio lo si assume quando si concedono:

  • Titoli di debito (ovvero mutui, prestiti, titoli di Stato e simili);
  • Posizioni fuori bilancio (ad esempio tutti i derivati creditizi come i CDS).

Valutazione del Rischio di Credito

Il rischio di credito si basa sia su fattori che riguardano l’economia, ad esempio se è in corso una crisi oppure una crescita nel mercato, sia sulla storia personale del cliente. 

Per ridurre questo rischio, il creditore può mettere in essere alcune strategie come: 

  • Aumentare il costo del finanziamento per ammortizzare una possibile perdita successiva;
  • Sottoscrivere una polizza assicurativa contro il fallimento del debitore: il CDS, Credit Default Swap (accennato sopra);
  • Decidere di concedere al richiedente una somma minore rispetto a quella per cui aveva fatto domanda.

Tutto ciò è, in ogni caso, dipendente da un’accurata operazione di rating, ossia di una azione di valutazione minuziosa della storia del cliente stesso e della situazione economica al momento della firma del contratto. 

Esistono, difatti, alcune raccolte di dati che permettono di ricavare informazioni sul passato creditizio di un cliente, qualora egli avesse già sottoscritto finanziamenti in precedenza. Alcuni di questi database sono privati (SIC, Sistemi di Informazioni Creditizie) tuttavia, esiste anche un elenco di informazioni pubbliche gestito dalla Banca d’Italia: la Centrale Rischi (CR). 

Nonostante tutte le analisi preliminari, rimarrà sempre una parte di rischio data dalla perdita inattesa, ovvero di quella non prevedibile; per tale motivo, è bene che le agenzie abbiano sempre a disposizione un appropriato fondo rischi nel proprio patrimonio aziendale. 

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

CRIF

CRIF

Ecco alcune informazioni riguardanti CRIF, ovvero la Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria.

Di cosa si occupa CRIF?

La Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria, meglio nota come CRIF, è una società privata nata a Bologna nel 1988 con l’intento di diventare un punto di riferimento nella gestione delle informazioni creditizie, quali, in particolare, i rischi di credito degli enti iscritti. 

CRIF si propone come obiettivo quello di aiutare le aziende e i privati nella loro gestione finanziaria e di migliorare l’accesso al credito rendendolo più sicuro e veloce. 

CRIF si inserisce nella gestione dell’EURISC, dunque del maggiore Sistema di Informazioni Creditizie – SIC – presente in Italia. 

CRIF Come funziona

A tale Sistema possono accedere le aziende ed i privati che, volontariamente, vogliono inviare i loro dati creditizi all’EURISC; da qui, poi, società come CRIF potranno consultarli e creare un database di informazioni utili al consumatore

I dati da inviare sono riferiti alla gestione dei prestiti e dei mutui delle varie agenzie o banche, ad esempio quante volte i finanziamenti sono stati rifiutati, precedenti ritardi nei pagamenti da parte dei clienti ed altro simile.

 

Si deve sottolineare che banche e finanziarie non sono obbligate ad inserire i dati in tale circuito privato; tuttavia, dovranno obbligatoriamente comunicarli al Centro di Rischio (CR) gestito dalla Banca d’Italia, a livello nazionale.

CRIF e Cattivi Pagatori

Il Tasso Annuo Nominale è sempre da tenere in considerazione poiché il suo valore incide sul costo finale del prestito o del mutuo. 

Il suo calcolo varia sulla base della tipologia di finanziamento prescelta. 

Nei finanziamenti a tasso fisso, da una parte, viene calcolato sulla base degli indici di interesse medi delle banche europee (Eurirs, Euro Internet Rate Swap) insieme allo spread (guadagno lordo della finanziaria). 

Con i finanziamenti a tasso variabile, dall’altra parte, il TAN si va a calcolare sulla base di altri indici come l’Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate), il tasso BCE (l’interesse medio della Banca Centrale Europea) e, di nuovo, lo spread

Tutti questi indici percentuali qui sopra nominati, sono consultabili online in qualsiasi momento. 

CRIF e Cattivi Pagatori

Nel momento in cui decidiamo di richiedere un finanziamento, i nostri dati di pagatore, siano essi positivi o negativi, vengono reindirizzati al SIC, di cui sopra.

È bene sottolineare che, se non si firma la liberatoria, i dati positivi non verranno automaticamente inviati al SIC; d’altro canto, i dati negativi (ad esempio, ritardo o mancato pagamento rate) vengono dichiarati anche senza la firma di consenso del richiedente. 

 

Una banca o una finanziaria che vogliono rilasciare credito ad un cliente, possono appoggiarsi a CRIF per consultare i dati e calcolare a quale rischio di credito vanno incontro ma, soprattutto, per scoprire se il cliente in esame risulta inserito, ora o in passato, nella lista dei cattivi pagatori

 

Quando un soggetto non assolve al pagamento di una o più rate, difatti, viene inserito nella lista dei cattivi pagatori, ovvero viene indicato come soggetto non affidabile per quanto riguarda il rimborso debiti e si ritroverà ad avere alcune difficoltà nell’ottenere i successivi finanziamenti. 

 

Ad ogni modo, quando un cattivo pagatore sta per essere segnalato anche al CRIF, viene avvisato di tale fatto ed avrà a disposizione 15 giorni di tempo per sanare le sue lacune. 

Altri servizi offerti da CRIF

Oltre al servizio principale di gestione dei dati creditizi, CRIF offre sostegno ed aiuto alle aziende in vari altri modi:

  • Aiuto nella gestione dei servizi online delle agenzie e delle banche;
  • Consulto per aziende e analisi dei dati;
  • Gestione e recupero dei crediti per conto terzi;
  • Valutazioni immobiliari;
  • Aiuto nel controllo della circolazione dei dati personali e contro le frodi.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

Tasso Variabile

Tasso Variabile

I finanziamenti possono avere interessi fissi oppure variabili. Analizziamo insieme caratteristiche, vantaggi e svantaggi del tasso variabile.

Tasso Variabile: come funziona?

Con tasso variabile intendiamo una tipologia di credito in cui gli interessi non rimangono fissati sempre alla stessa percentuale ma essi variano durante il tempo del finanziamento.

In questo caso, perciò, anche le rate andranno a subire un cambiamento nel loro importo, il quale potrà essere positivo, con un loro abbassamento di costo, oppure anche negativo, qualora l’ammontare della rata si alzasse. 

Tasso Variabile - Cessione del Quinto Online

La variazione è dovuta all’andamento dell’indice Euribor, cui fa riferimento tale interesse variabile. Questo parametro rappresenta la media ponderata degli interessi delle banche europee nel rilascio di un prestito. 

Vantaggi e Svantaggi del Tasso Variabile

Il più evidente vantaggio che deriva dalla scelta del tasso variabile è sicuramente la possibilità di risparmio a lungo termine che si può prospettare. 

Se, infatti, l’andamento dell’economia è tale che gli interessi scendono in un determinato momento, diminuirà anche il costo della rata da rimborsare a differenza del tasso fisso che resterà costante.

In ogni caso, il tasso variabile è più conveniente del finanziamento a tasso fisso.  

 

Ovviamente, il rovescio della medaglia è dato dall’incertezza che deriva da tale tipologia di finanziamento; se la rata aumenterà di prezzo al posto di diminuire, bisognerà essere in grado di affrontare questo inconveniente. 

Ecco perché il tasso variabile è consigliato a chi ha un’entrata mensile elevata oppure a chi sa di poter affrontare possibili spese impreviste.

Soluzioni alternative al Tasso Variabile

Tasso Variabile con Rata Costante

Per ovviare a possibili fluttuazioni nel mercato, si può scegliere di sottoscrivere un prestito a tasso variabile con rata costante; in questo modo, l’importo della rata viene fissato e rimane uguale per tutta la durata del prestito; in caso di cambiamenti, varierà solo il numero delle rate, il quale aumenterà o diminuirà in base ai nuovi interessi. 

Tasso Variabile con Cap

Esiste anche il finanziamento a tasso variabile con cap, in questo caso è fissato il tetto massimo degli interessi, il quale non verrà superato; le rate potranno variare di importo ma si riuscirà ad avere un’idea generale, anticipatamente, di quello che si andrà a spendere per rimborsare il debito. 

Tuttavia ultimamente, come riporta questo articolo, i mutui con tasso variabile cap stanno avendo delle difficoltà di erogazione.

Tasso Misto

Infine, un’ultima soluzione, può essere la scelta del tasso misto, ovvero di quel prestito che permette, in un certo momento del rimborso, di passare dal tasso fisso a quello variabile o viceversa, per usufruire dei vantaggi di un cambio d’interesse economico.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto

Tasso Fisso

Tasso Fisso

Esistono mutui, prestiti e finanziamenti a tasso variabile oppure a tasso fisso.  Scopriamo insieme quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi del tasso fisso.

Come funziona il tasso fisso?

Con finanziamento a tasso fisso intendiamo quella tipologia di credito – di solito si parla di credito al consumo per l’acquisto di beni o servizi – in cui gli interessi avranno un importo fissato al momento della firma del contratto. 

Questa percentuale di interessi, perciò, non verrà mutata per l’intera durata del prestito, da qui la definizione di ‘tasso fisso’. 

Gli interessi fissi permettono di ottenere rate di cifra prestabilita, senza cambiamenti nel corso del rimborso.

Tasso Fisso - Cessione del Quinto Online

Per calcolare la percentuale d’interesse fisso, banche e finanziarie fanno riferimento ad un indice più generale detto indice Eurirs, il quale è calcolato sulla base del flusso di scambio monetario tra le banche europee.

Scopri qual è il tasso fisso dei mutui di oggi.

Vantaggi e Svantaggi del Tasso Fisso

In generale, la maggior parte dei clienti preferisce scegliere un prestito, e soprattutto se si parla di un mutuo, con tasso fisso poiché si ha la garanzia data dall’ammontare prefissato delle rate; inoltre, si ha una maggiore stabilità derivata anche dal non essere dipendenti dalle variazioni nell’economia a livello europeo. 

Questa sicurezza è preferibile per tutti coloro che percepiscono un reddito mensile garantito ma ridotto; oppure per tutti coloro che sottoscrivono un finanziamento o un mutuo di lunga durata, in modo da sapere fin da subito cosa si andrà a pagare tra 30 o più anni. 

 

Al contrario, proprio il fatto di non seguire l’andamento dell’economia può essere anche uno svantaggio; se, difatti, in un tale momento, ci fosse una tendenza al ribasso negli interessi, con il tasso fisso non si andrebbe a cogliere l’opportunità che il costo della rata si abbassi – cosa che, diversamente, il tasso variabile prevede. 

Se, invece, le previsioni, basate sull’andamento dei tassi passati e presenti, prevedono un futuro aumento degli interessi, affidarsi al tasso fisso converrebbe, rispetto alla scelta del tasso variabile. 

Inoltre, le spese per attivare un mutuo a tasso fisso sono più elevate rispetto a quello dell’altra tipologia.

In Conclusione

Non esiste in assoluto un tasso preferibile ad un altro, poiché l’economia è sempre in continuo cambiamento e le esigenze dei singoli sono le più diverse.

Una soluzione alternativa si ritrova nel finanziamento, in particolare nel mutuo, a tasso misto; con tale scelta si può decidere di cambiare tipologia di interesse qualora le condizioni del mercato mutassero radicalmente.

Il nostro consiglio è quello di informarsi a dovere prima di accendere qualsiasi prestito. A questo fine, ti consigliamo di leggere anche i nostri articoli sul significato del TAN e sulla definizione del TAEG, in quanto sono dei termini che incontrerai sicuramente nella stipula di un qualsiasi mutuo o prestito.

Hai una domanda? Lascia un commento qui sotto
Tirisponderà un nostro esperto

Richiedi un prestito con Cessione del Quinto