La Cessione del Quinto può essere Rifiutata?

La Cessione del Quinto può essere Rifiutata?

La Cessione del Quinto è una delle formule di prestiti più richieste ad oggi in Italia perché permette di essere rapido, vantaggioso e non richiede particolari garanzie.

Ma questo non vuol dire che il prestito può essere sempre concesso. I requisiti che servono per accedere al prestito tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione sono:

  • L’assunzione a tempo indeterminato per i dipendenti di aziende private con relativo TFR accantonato presso il datore di lavoro o un fondo pensionistico. 
  • Per i dipendenti pubblici e statali è necessario il contratto a tempo indeterminato da almeno 3/6 mesi con superamento del periodo di prova
  • Per i pensionati è necessario essere titolari di una pensione di almeno 600 euro e che non sia di invalidità civile o sociale
La Cessione del Quinto può essere Rifiutata

Quali sono i motivi per cui viene rifiutata la Cessione del Quinto?

La richiesta può essere rifiutata se il dipendente privato è neo assunto o con una anzianità lavorativa inferiore ad 1 anno, perché la liquidazione accantonata presso il datore di lavoro o fondo pensionistico non è sufficiente come garanzia per il finanziamento. 

Se l’azienda presso cui il dipendente lavora è una piccola impresa con meno di 15 persone o di ditte individuali e società di persone e aziende private non proprio solide, allora anche in questo caso la cessione del quinto può essere rifiutata. Altro motivo è la busta paga in quanto, una volta detratta la rata, lo stipendio non dovrà essere al di sotto dei 513 euro.

Anche se il richiedente è un pensionato si corre il rischio di vedersi rifiutata la richiesta. Vediamo perché: innanzitutto dipende dalla tipologia di pensione percepita, infatti l’Inps esclude alcune categorie pensionistiche dalla lista di quelle finanziabili come la pensione sociale e l’invalidità civile. 

Anche l’età è un fattore da non sottovalutare, infatti dopo gli 80 anni diventa difficile poter ottenere il finanziamento. 

Ovviamente si tiene conto anche dello stato di salute del pensionato e potrebbe essere richiesto il certificato medico. In caso di patologie non accettate dalle compagnie assicurative la richiesta viene respinta.

Anche i dipendenti pubblici o statali potrebbero riscontrare dei problemi nel richiedere un prestito tramite la formula della Cessione del Quinto. Il rifiuto in questi casi, però, è meno comune poiché sono le categorie preferite dalle società finanziarie ma questo non vuol dire che non possa accadere. 

Con l’entrata in vigore della quota cento anche per i dipendenti pubblici ci sono state delle restrizioni: infatti se il dipendente ha un’anzianità lavorativa molto elevata e prossimo alla pensione potrebbe non riuscire a richiedere il prestito in quanto bisognerà rispettare il dato combinato età anzianità lavorativa 62\38.  

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I Vantaggi della Cessione del Quinto. Scopri i Pro e Contro

I Vantaggi della Cessione del Quinto. Scopri i Pro e Contro

Richiedere un prestito utilizzando la formula con la Cessione del Quinto è diventata ormai la soluzione preferita, poiché consente di avere il finanziamento in modo rapido.

In questo articolo:

La cessione del quinto è una forma di finanziamento a tasso fisso che può essere richiesta da lavoratori dipendenti a tempo indeterminato del settore pubblico, statale, privato e dai pensionati INPS ed ex INPDAP, in quanto la rata del rimborso avviene con l’addebito in busta paga o sul cedolino della pensione dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico.

La rata prevista dalla cessione del quinto, come dice il nome stesso, non può superare il 20%, quindi un quinto dello stipendio netto mensile.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi di questa forma di prestito. 

I Vantaggi della Cessione del Quinto. Scopri i Pro e Contro

I vantaggi della cessione del quinto

  • Tra i vantaggi c’è sicuramente la possibilità di accedervi in maniera semplice: le banche e le finanziarie, infatti, accettano facilmente una richiesta di cessione del quinto rispetto ad altri tipi di finanziamenti perché corrono meno rischi in quanto sarà il datore di lavoro o l’ente pensionistico a garantire per il richiedente. 
  • Non ci sono bollettini o ritardi nei pagamenti.
  • I tassi di interesse sono pensati su misura, cioè studiati appositamente per ogni situazione analizzando la busta paga e, quindi, senza gravare sulle altre spese del cliente. Inoltre, i tassi effettivi globali medi vengono aggiornati e pubblicati sia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che dall’Inps, per cui viene garantita una valutazione accurata delle condizioni proposte.
  • La rata è sempre sostenibile, vuol dire che la rata è sempre fissa e non supera un quinto dello stipendio, garantendo quindi una facile sostenibilità nel rimborso. 
  • Ricordiamo, inoltre, che il finanziamento è rapido, infatti i tempi di erogazione vanno in media dalle due alle tre settimane. 
  • Il limite di età è fino ai 79 anni. 
  • Con la cessione del quinto si ha la possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento e, di conseguenza, riducendo le rate stabilite in fase iniziale nel contratto. 
  • Infine, il prestito può essere richiesto anche dai cattivi pagatori, cioè quelle persone che hanno ritardato o saltato il pagamento di alcune rate o hanno subito il protesto di un debito, per cui sono stati segnalati dalla Centrale dei Rischi o dai Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) gestiti dalla Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria (CRIF).

Gli svantaggi della cessione del quinto

Ora vediamo quali sono, invece, i contro di questa formula di prestito. In genere questo argomento riguarda le persone che non possono richiedere la cessione del quinto: 

  • I liberi professionisti
  • I dipendenti di imprese molto piccole 
  • I pensionati con pensione minima
  • I neoassunti 
  • I pensionati che ricevono solo la pensione di inabilità o invalidità 
  • I pensionati che ricevono solamente la pensione di invalidità o inabilità.

Inoltre, prima di richiedere il finanziamento bisogna analizzare lo stipendio, non deve essere troppo basso altrimenti la cifra concessa sarà anch’essa molto bassa a fronte del pagamento di interessi.

Durante la cessione del quinto non sarà possibile chiedere l’anticipo sul Tfr, poiché servirà come garanzia per la banca che eroga la somma utile al prestito.  

Infine è bene assicurarsi che l’assicurazione non presenti un costo troppo alto.

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Con la Cessione del Quinto si può Pignorare lo Stipendio?

Con la Cessione del Quinto si può Pignorare lo Stipendio?

Quando è in corso un prestito con la cessione del quinto sorge spontaneo chiedersi se sia possibile vedersi pignorato il proprio stipendio.

In questo articolo:

La legge italiana con il Dpr 5 gennaio 1950 n. 180 in effetti stabilisce che in caso di cessione del quinto in corso può verificarsi il pignoramento di una parte della busta paga. 

La legge, però, prevede un limite alla coesistenza tra le due ritenute: accade, dunque, che mentre è in corso una cessione del quinto, possono pignorare una parte dello stipendio per una quota massima pari alla differenza tra la metà della busta paga e la trattenuta della cessione. 

Con la Cessione del Quinto si può Pignorare lo Stipendio

Cos’è il pignoramento dello stipendio?

Il pignoramento di una parte dello stipendio è un’esecuzione forzata attraverso la quale si espropria una quota dalla busta paga. Inoltre, l’atto viene notificato sia al datore di lavoro che al cliente debitore. 

L’articolo 545 del Codice di procedura civile, al comma 5, presenta dei limiti in caso di pignoramenti per diverse cause e prevede tre tipologie di crediti: 

  • Tributi dovuti allo Stato con limite di pignoramento pari ad un quinto dello stipendio. 
  • Crediti alimentari, in questo caso il limite pignorabile viene stabilito dal Tribunale. 
  • Altri crediti, banche e finanziarie con limite pignorabile, anche in questo caso, pari ad un quinto dello stipendio.

I limiti del pignoramento

Il limite complessivo da non superare in caso di debiti con cause diverse è il 50% dello stipendio, se invece i pignoramenti hanno la stessa causa allora il primo creditore pignorerà un quinto dello stipendio e il secondo creditore incasserà la trattenuta solo quando si sarà estinto il debito che il dipendente ha contratto nel primo caso. 

Anche in caso in cui il debitore sia un pensionato resta valido il metodo del pignoramento, in questo caso valgono però delle regole più specifiche. La legge italiana stabilisce che non può essere toccata più di una somma necessaria per garantire la sopravvivenza, si fa riferimento in questo caso il minimo vitale impignorabile. Per rispettare questo limite si deve analizzare l’importo mensile della pensione sociale aumentato della metà

È possibile chiedere la cessione del quinto mentre è in atto un pignoramento?

Si, è possibile richiedere il prestito con la cessione del quinto se è in corso un pignoramento a patto che in questo caso la cessione del quinto si limiti alla differenza tra i due quinti della busta paga netta e la quota pignorata. Per esempio, su 2 mila euro netti al mese, 800 corrisponderanno ai due quinti dello stipendio. Dunque la cifra cedibile è la differenza tra 800 e 400, quindi si potrà pagare al massimo 400 euro che corrisponde, appunto ad un quinto dello stipendio. 

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Cessione del Quinto Guida per Evitare le Truffe

Cessione del Quinto Guida per Evitare le Truffe

Le truffe creditizie sono ormai sempre più frequenti, proprio per questo motivo quando si richiede un qualsiasi tipo di finanziamento bisogna prestare la massima attenzione e prendere opportune precauzioni perché il rischio di finire raggirati è molto alto.

Ad evitare di cadere nel mirino di qualche consulente imbroglione ci ha pensato la nascita nel 2012 dell’Organismo Agenti e Mediatori OAM, obbligatorio per tutti gli operatori finanziari, che ha permesso così di eliminare dal mercato un gran numero di persone prive dei requisiti minimi per trattare questa materia così delicata. Infatti, il numero di agenti e consulenti del settore si è drasticamente ridotto.

Cessione del Quinto - Guida per Evitare le Truffe

Quindi, dal 2012 per esercitare le nuove professioni di Agente in Attività Finanziaria e di Mediatore Creditizio è necessario avere:

  • Un titolo di studio non inferiore al diploma di scuola secondaria superiore
  • Una conoscenza approfondita in materie finanziarie e giuridiche attestata dal superamento di un esame
  • La frequenza ai diversi corsi di aggiornamento
  • L’assenza di ogni condanna penale

Consigli per Evitare le Truffe Online

Bastano pochi accorgimenti, vediamo come fare in una breve guida per evitare le truffe: 

  • Il primo passo da compiere è quello di controllare se la persona che propone il prestito è un agente in attività finanziarie o il dipendente di un agente o di una società di mediazione creditizia. Per farlo vi basterà controllare se il consulente è iscritto all’Albo OAM sul sito www.organismo-am.it/elenchi-registri/. Se il consulente non è in nessun elenco allora si tratta di un truffatore che sta esercitando il mestiere senza i requisiti, infrangendo la legge italiana. A questo punto è necessario segnalarlo all’OAM all’indirizzo email esposti@pec.organismo-am.it fornendo tutti i dettagli. 
  • Nessun pagamento anticipato: la richiesta di commissioni anticipate sotto forma di interessi dovuti o spese amministrative prima di erogare il prestito è uno dei principali campanelli d’allarme. A quel punto il rischio è che il consulente, una volta ottenuta la somma, farà perdere le sue tracce. 
  • La documentazione richiesta: la finanziaria per concedere o meno il prestito ha bisogno delle ultime buste paga, il Cud o 730 per verificare la posizione del richiedente. Non bastano solo la carta d’identità, il domicilio, il codice fiscale e l’Iban. Se vi stanno chiedendo solo questi ultimi documenti allora potreste essere finiti nella rete di un malfattore che vuole rubarvi l’identità per commettere reati utilizzando i vostri dati. 
  • Se state facendo la richiesta di un finanziamento online allora controllate attentamente che il sito sia affidabile, sicuro e aggiornato. Verificate l’esistenza di una sede fisica in Italia, un indirizzo di posta elettronica certificata e una regolare Partita Iva. 

Una volta effettuati tutti questi accorgimenti sarà facile riconoscere un truffatore e segnalarlo agli ispettori dell’OAM che, una volta controllate le informazioni ricevute, se confermate, provvederanno a inoltrare la segnalazione all’Autorità Giudiziaria.

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Forum, Opinioni e recensioni sulla Cessione del Quinto

Forum, Opinioni e recensioni sulla Cessione del Quinto

Sono sempre di più le persone che oggi fanno ricorso a prestiti personali con cessione del quinto, una tipologia questa molto conveniente, sia per dipendenti pubblici e privati che per pensionati, e che permette di avere liquidità e far fronte a spese impreviste in tempi rapidi.

Ma prima di richiedere un prestito è necessario fare molta attenzione e informarsi adeguatamente sulle trappole finanziarie. Innanzitutto è importante sapere che i prestiti prevedono i tassi di interesse spesso superiori a qualsiasi altra forma di prestito. 

Ma spesso, nonostante i tassi, resta l’unica strada percorribile per pensionati e dipendenti perché permette di avere una somma di denaro in maniera veloce e garantita, che va a toccare solo un quinto della busta paga netta o della pensione mensile. Inoltre, spesso non vengono effettuate ricerche sulla storia creditizia del richiedente, senza indagare sul motivo per cui si sta effettuando un prestito.

Cessione del Quinto - Forum Opinioni e recensioni

Purtroppo, però, svincolarsi anticipatamente dal contratto è piuttosto svantaggioso e oneroso e non si può procedere prima di aver pagato il 40% delle rate, prestando molta attenzione anche alle penali che vengono applicate per estinguere il debito residuo prima del tempo stabilito all’inizio del finanziamento.

In questo caso, infatti, è necessario prestare attenzione alle clausole in fase di contrattazione, dove non sempre le banche o le finanziarie sono del tutto trasparenti. E’ importante sapere che in caso di rimborso anticipato della cessione del quinto si ha diritto al rimborso di costi finanziari pagati in precedenza dal cliente, così come tra i diritti è presente la restituzione di una parte del premio non goduto della polizza assicurativa, già pagata in un’unica soluzione all’inizio del finanziamento.

Dunque, prima di pagare qualsiasi somma richiesta da banche o finanziarie, è necessario verificare che l’importo sia corretto, che i tassi applicati non siano troppo alti, e assicurarsi che vengano restituiti tutti gli importi di cui si ha diritto per legge.

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Cessione del Quinto Noipa

Cessione del Quinto Noipa

Quando si parla di cessione del quinto NoiPA si fa riferimento ad una forma di prestito dedicata ai dipendenti statali e pubblici, indipendentemente dal ruolo che essi svolgono.

In questo articolo:

Importo Erogabile

Con questo tipo di formula si può ottenere fino a 75.000 euro con un tasso di interesse fisso e super agevolato che prevede una rata mensile che non supera mail il quinto dello stipendio netto, da rimborsare entro dieci anni. Inoltre non serve fornire particolari garanzie perché la busta paga assicura l’accesso diretto al prestito. 

A questo finanziamento possono accedere, come abbiamo già detto, gli insegnanti e i docenti, il personale della scuola, ma anche i dipendenti amministrativi locali, i dipendenti dei ministeri e, infine, anche il personale sanitario.

Cessione del Quinto Noipa

Perché scegliere la cessione del quinto NoiPA?

Perché i migliori istituti di credito e agenzie finanziarie hanno aderito alla convenzione con il NoiPA per garantire condizioni vantaggiose a tutti i dipendenti pubblici e statali. Ciò vuol dire che i tassi applicati sono molto bassi proprio grazie alla convenzione con il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) stipulato con le diverse banche. Anche i tempi di gestione ed erogazione del prestito sono più rapidi grazie al servizio CreditoNet che semplifica la procedura gestendo la richiesta per via telematica.

Quali sono i vantaggi e come richiedere il finanziamento?

I vantaggi nel richiedere il prestito tramite la cessione del quinto NoiPA, come abbiamo visto, sono numerosi ed anche i tempi permettono di accedere prima al finanziamento. Sarà necessario presentare l’ultima busta paga mensile, inoltre bastano anche pochi anni di anzianità lavorativa per richiedere il prestito.  L’importo delle rate non cambierà negli anni ma resterà fisso fino a 120 mesi, ovvero 10 anni di tempo per estinguere il debito. Inoltre può essere concesso anche a chi è considerato un cattivo pagatore. 

Si può richiedere il finanziamento anche utilizzando lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, utilizzandolo nella procedura di richiesta del prestito possono essere applicate le agevolazioni relative al tasso di interesse.

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Cessione del Quinto Negata dal Datore di Lavoro

Cessione del Quinto Negata dal Datore di Lavoro

Quando si richiede un prestito tramite la formula della Cessione del Quinto spesso può capitare di avere alcuni dubbi, come per esempio quello di pensare che il proprio datore di lavoro possa rifiutare di accettare la pratica.

In questo articolo:

Definizione di TAN

Il datore di lavoro non può respingere la richiesta ma deve darne approvazione attraverso l’atto di benestare, cioè un documento legato alla cessione del quinto dello stipendio emesso dalla banca o dalla finanziaria con la copia del contratto, necessario per procedere affinchè si possa approvare il finanziamento. 

Il richiedente del prestito dovrà farsi rilasciare il certificato dello stipendio dal proprio datore di lavoro perché il documento rappresenta la situazione economica del lavoratore in cui sono presenti le trattenute, altre cessioni del quinto se presenti e viene definita così la quota cedibile, ovvero la rata che il lavoratore dovrà rimborsare per far fronte alla richiesta della cessione del quinto. 

Cessione del Quinto Negata dal Datore di Lavoro

Una volta avviata la richiesta, al datore di lavoro verrà notificato il contratto di cessione del quinto sottoscritto dal dipendente. Questo ultimo passaggio è necessario perché informa il datore di lavoro con la copia del contratto dove sono evidenziate l’importo della rata da trattenere nella busta paga e le coordinate bancarie dove versare ogni mese la rata e la data di decorrenza della cessione, utile per il datore di lavoro che dovrà applicare la trattenuta. 

Una volta approvata la richiesta, al datore di lavoro non resta che firmare e timbrare il documento da restituire in cui attesta la veridicità dei dati riportati nel contratto.

Dunque, in base alla Legge Finanziaria del 2005, il datore di lavoro non può rifiutare la concessione del quinto anzi ha l’obbligo di accettare la richiesta pervenuta dai suoi dipendenti. 

Nello specifico è stata modificata e corretta la legge istitutiva della cessione del quinto rendendolo un diritto del lavoratore o del pensionato. 

Che ruolo svolge il datore di lavoro?

In questo specifico caso, il datore dovrà controllare che la rata proposta non ecceda il limite del 20% dello stipendio al netto di componenti variabili che possono essere straordinari, assegni familiari. Nel caso in cui il prestito vada oltre i limiti allora il datore può respingere il contratto chiedendone il ridimensionamento. Il datore di lavoro dovrà, inoltre, garantire il pagamento puntuale delle rate mensili perché nel caso della cessione, il pagamento delle rate viene fatto dal datore attraverso la trattenuta sullo stipendio del lavoratore. 

Vediamo nel dettaglio quali sono i documenti necessari che il datore di lavoro deve presentare:   

  1. La retribuzione mensile del dipendente 
  2. Le informazioni sul TFR maturato dal dipendente.
  3. La certificazione che attesta la stabilità finanziaria dell’azienda 
  4. Le informazioni sulle trattenute previdenziali, quindi Inps, ed assistenziali, Inail, e infine l’Irpef

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Cessione del Quinto INPS: la procedura Online

Cessione del Quinto INPS: la procedura Online

Qualora il pensionato manifesti la volontà di estinguere in maniera anticipata il finanziamento con la cessione del quinto della pensione, si va in contro alla nuova procedura Inps.

In questo articolo:

Procedura INPS

La procedura INPS permette agli intermediari finanziari, aderenti alla Convenzione con L’Inps, di richiedere, per via telematica, una rimodulazione del contratto in corso di ammortamento che vede due opzioni: la riduzione dell’importo della rata e/o l’anticipazione della scadenza del piano di ammortamento. Consentendo così all’istituto di superare le fasi di gestione manuale, che restano però confermate per le società in regime di accreditamento, non aderenti alla Convenzione con l’Inps.

Cessione del Quinto INPS la procedura Online

Quindi non sarà necessario sottoscrivere un nuovo contratto ma rimodulare quello originario ai fini del rimborso della quota residuale del debito e, nello specifico, una rimodulazione della parte relativa alle clausole contrattuali che stabiliscono l’importo della rata o la scadenza del piano di ammortamento.

Come funziona la gestione delle domande telematiche per le pensioni o cessioni del quinto

Come ha specificato l’Inps nel messaggio n° 3339 del 05-10-2021, non è previsto nessun adempimento istruttorio a carico delle strutture territoriali Inps di competenza per  la gestione delle domande telematiche. Il piano rimodulato non deve essere validato dalla Struttura territoriale, ma viene acquisito automaticamente dal sistema che verifica i dati e la correttezza formale dei requisiti.

Si definisce il piano originario con i dati relativi al piano di ammortamento, che va dalla decorrenza prevista dal contratto di finanziamento fino al mese di notifica della domanda di rimodulazione piano.

Abbiamo poi il piano rimodulato, dove i dati relativi al piano di ammortamento del debito restante vanno dal mese successivo alla domanda di rimodulazione del piano fino alla sua scadenza, che sarà minore o uguale a quella del piano originario in base all’opzione di estinzione che si decide di applicare.

Il contratto di finanziamento può essere rimodulato con i seguenti requisiti:

  • Tipologia della Cessione del Quinto della Pensione, in caso di gestione pubblica o privata
  • Se presente in procedura “Quote Quinto”
  • nello stato “validato”, anche se associato a “C.F. bloccato”
  • in corso di ammortamento, è esclusa la fase di accodamento

 

Non può essere, invece, rimodulato il contratto nei seguenti casi: 

  • in fase di accodamento, il piano può comunque essere chiuso per estinzione totale del debito restante
  • nello stato sospeso, cioè per sentenza/sisma/COVID19
  • qualora, nella medesima Gestione Pubblica o Privata del piano estinto parzialmente, sia presente anche un piano di “rinnovo” nello stato di “proposto”;
  • con riferimento ai piani riconducibili alla Gestione Pubblica: non può essere rimodulato il piano se, per il pensionato, risultano attivi su “Quote Quinto” due o più piani di cessione
  • infine per il piano gestito manualmente fuori procedura “Quote Quinto”, ad esempio in caso di piani gestiti in “Cassa Sede”. 

Le diverse opzioni per variare il piano rimodulato, rispetto a quello originario, possono essere l’importo della rata inferiore più la scadenza del piano invariato; la scadenza anticipata più l’importo rata invariato; infine, l’importo della rata inferiore più la scadenza anticipata. Infine i dati del piano rimodulato che possono variare sono l’importo della rata e la data di fine trattenuta. 

Come presentare la domanda per via telematica

La società deve inserire in via telematica le diverse informazioni richieste: 

  • Codice fiscale del pensionato
  • ID del piano originario/precedente piano rimodulato
  • La somma totale rimodulata
  • L’importo della rata del piano rimodulato 
  • Numero delle rate totali del piano rimodulato, calcolato dal mese di decorrenza giuridica del piano rimodulato fino alla sua scadenza che deve essere uguale o minore alla scadenza del piano originario 
  • La data di estinzione parziale, corrispondente alla data di chiusura del “conteggio estintivo” utilizzata ai fini del calcolo del debito restante, che deve essere uguale o minore al mese di notifica della domanda.

Una volta terminato l’inserimento dei dati, la lettera di benestare dell’Inps può essere scaricata attraverso il portale istituzionale, sia dalle banche e gli enti finanziari che dal pensionato all’interno dell’area personale MyInps. 

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Cessione del Quinto INPDAP

Cessione del Quinto INPDAP

Con la cessione del quinto Inpdap parliamo dei prestiti dedicati ai dipendenti di aziende ed enti statali, pubbliche o para pubbliche e per i pensionati. Per queste categorie di lavoratori, richiedere un finanziamento con la cessione del quinto presenta numerosi vantaggi.

In questo articolo:

Definizione di TAN

Questa particolare forma di accesso al credito si basa sulla trattenuta di un quinto dello stipendio netto mensile o dell’assegno pensionistico. In questo modo il richiedente della somma non dovrà preoccuparsi di rinnovare ogni mese il pagamento e può richiederlo anche se risulta essere un cattivo pagatore. 

Usufruendo della cessione del quinto dello stipendio o della pensione bisogna anche considerare il piano di rimborso. In questo caso avremo una durata massima di 120 mesi, cioè dieci anni in cui è possibile terminare e, quindi, restituire la somma erogata dalla banca o dall’agenzia finanziaria.

Cessione del Quinto INPDAP

Nel caso in cui si parla di pensionati in età particolarmente avanzata la durata massima può essere ridotta a 60 mesi. Il tasso, inoltre, resta fisso per tutta la durata del finanziamento e sarà inferiore alla soglia anti usura. 

Com’è cambiata la normativa dei prestiti?

Ci sono state alcune novità da questo punto di vista, infatti da gennaio 2022 sono state apportate delle modifiche. Le principali novità riguardano la cessione del quinto Inpdap 2022 con l’entrata in vigore di nuove regole in merito i tassi ed all’erogazione del credito dedicato ai pensionati. Gli aggiornamenti riguardano i tassi soglia relativi al Taeg da applicare ai prestiti su cessione del quinto della pensione. Il 5 gennaio l’Inps ha reso noto che, in seguito al decreto del 21 dicembre 2015, il Ministero dell’Economia ha indicato i nuovi tassi effettivi globali medi (TEGM) ai quali banche e finanziarie dovranno attenersi dal primo gennaio al 31 marzo 2019.

Cessione del Quinto e Tassi Agevolati

In sintesi i tassi cessione del quinto relativi ai finanziamenti erogati in modo diretto dall’Inps a dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali sono i seguenti: 

  • Piccolo prestito Gestione Pubblica con tasso nominale annuo pari al 4,25%;
  • Prestito pluriennale diretto Gestione Pubblica con tasso 3,50%;
  • Mutui Inps, infine, con un tasso fisso a 2,95%, tasso variabile corrispondente all’Euribor a 6 mesi maggiorato di 200 punti base.

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Cessione del Quinto estinzione Anticipata

Cessione del Quinto estinzione Anticipata

Saldare prima della scadenza un prestito personale è possibile ma non sempre potrebbe essere conveniente.

In questo articolo:

La Penale

Estinguere il credito anticipatamente vuol dire che il cliente deve pagare una penale di estinzione anticipata del prestito. Perché devo pagare la penale? La penale serve a risarcire l’istituto di credito dai mancati introiti che ne derivano dagli interessi sulle rate non ancora saldate. Nel caso di estinzione anticipata, per legge, la penale non deve superare l’1% del debito residuo. 

Regole valide anche per estinguere un prestito con cessione del quinto, pagando l’importo totale del debito residuo e il pagamento della penale di estinzione anticipata che, come abbiamo visto prima, può essere pari all’1% del debito.

Cessione del Quinto estinzione Anticipata

 In questo caso, se si decide di saldare anticipatamente un prestito con cessione del quinto si perderanno le spese di istruttoria e l’imposta di bollo. Se previste dal contratto, invece, si possono recuperare in parte le commissioni bancarie. Per quanto riguarda l’assicurazione vita, necessaria per questa tipologia di prestito, e generalmente pagata ad inizio finanziamento, viene rimborsata per la parte del premio non goduto. 

Calcolare l’estinzione anticipata della Cessione del Quinto

In alcuni casi potrebbe non essere presente la penale ma conviene sempre calcolare e valutare attentamente prima di procedere all’estinzione di un prestito con cessione del quinto. Per farlo è necessario tenere conto della percentuale di quota capitale e della quota di interessi già saldati con le rate del prestito. Per questo motivo è necessario capire se vale la pena effettuare il rimborso anticipato oppure continuare a pagare le rate rispettandone i tempi prestabiliti in fase di contratto iniziale.

Rimborsare il prestito con il piano di ammortamento

Il piano di ammortamento messo in atto sia dalle banche che dalle finanziarie è quello che si definisce “alla francese”, ovvero, si pagano prima gli interessi e successivamente si inizia a rendere il capitale ottenuto in prestito. 

Le rate iniziali sono composte da una parte predominante di interessi e da una quota minima di capitale, poi quando si procede con il finanziamento gli interessi calano e cresce la quota del capitale. 

Dunque, potrebbe essere vantaggioso estinguere il debito solo se si è all’inizio del finanziamento, cioè nel momento in cui il risparmio sugli interessi dovuti all’istituto di credito sono consistenti. Infine, se in fase contrattuale, si sottoscrive una polizza assicurativa e si paga in un’unica soluzione, è bene prestare attenzione e assicurarsi che sia possibile ottenere il rimborso del premio non goduto.

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